Monday, December 5, 2011

Come essere e fare dei buoni genitori efficaci

Essere genitori è il mestiere più' difficile del mondo!
E' enorme il potere che il nostro ruolo genitoriale esercita sul futuro dei nostri figli e ciò' ci induce a riflettere sull'importanza di perfezionarci e di mettercela tutta per essere un genitore efficace e autorevole.
Fin dai primi mesi il bambino subisce l'influenza dei nostri atteggiamenti e dei nostri atti;se siamo agitati,rumorosi e scontenti sarà portato ad essere irritabile e brontolone,se invece siamo calmi,sarà facilmente piu' tranquillo.
E' in larga parte da noi che dipende il buono o il cattivo carattere di nostro figlio.Le sue qualità e i suoi futuri difetti saranno gli effetti della nostra condotta nei suoi confronti.
Solo se siamo profondamente convinti di questo, il nostro atteggiamento cambierà.
Saremo piu' previdenti,calmi,piu' pazienti,e,neloo stesso tempo,piu' fermi.
La nostra responsabilità nei suoi confronti è quindi molto grande,allevare i nostri figli significa innanzitutto perfezionare la nostra condotta e i nostri sentimenti.L'educazione del genitore si confonde con quella del bambino.
"L'amore non si addice ai pigri,per esistere nella sua pienezza alle volte richiede gesti precisi e forti"(da Susanna Tamaro,Va' dove ti porta il cuore,Baldini e Castaldi,1994)
Ad una educazione severa il figlio opporrà l'insolenza derivante anche dal suo sentirsi scarsamente accettato;viceversa, accuserà di indifferenza un padre undulgente,sentendosi a sua volta onnipotente;risponderà con distacco e insoddisfazione ad un amore materno traboccante,con ansia e insicurezza ai continui tentativi di iperproteggerlo e di sostituirsi a lui.Non mancano esempi di genitori che preferiscono puntare il dito,accusando gli amichetti o gli insegnantidel proprio figlio,piuttosto che ammettere le talvolta evidenti difficoltà del bambino.
Cosi' facendo il genitore,contribuisce senza volerlo,ad alimentare in lui un forte senso di pericolo e di ansia,derivanti principalmente dal pensiero:"Se mia madre mi protegge,o piange,vuol dire che non sono capace di cavarmela da solo!".Questi genitori,nella convinzione di agire per il bene del bambino,finiscono in realtà con il sortire esattamente l'effetto opposto:il figlio si sentirà ancora piu' fragile e vulnerabile,tenderà a soccombere in ogni situazione,a ricorrere sempre piu' spesso all'intervendo genitoriale,nella convinzione di non poterne fare a meno."E' debole,non ce la fa a difendersi da solo,lo devo proteggere!",NO,non è vero!
Non esistono bambini deboli,sta a noi genitori renderlo positivi e forti,insegnandoli,sin da piccoli,ad assumere un atteggiamento costruttivo(e non a correre sempre a lamentarsi dalla mamma,che poi interviene in aiuto),che permetta loro di manifestare le proprie idee e convinzioni senza essere passivi.
Libertà e autorità sono due bisogni complemntari del bambino e non due modi contari di educazione!Noi dobiamo lasciargli la libertà di circolare per casa,di correre fuori,di volere e di non volere giocare,di mangiare le carote o di portare una maglietta rossa,tutte le volte che questo non rappresenta qualcosa di negativo nè per lui nè per gli altri.Il bambino ha bisogno che la sua libertà si eserciti entro certe regole;le attende da noi come un parapetto costrruito per la sua sicurezza.
E' come se esse rappresentassero i binari:senza di essi il treno puo' andare ovunque e deragliare.L'ndipendenza di cui il bambino fa esperienza,si esercita nei confronti di regole che noi gli imponiamo,in ragione della sua età,ma che modificheremo,nella misura in cui ci avrà dato prova di essere cresciuto.Noi dobbiamo esigere,sanzionare l'obbedienza,fino a quando non abbiamo riconosciuto che la regola puo' essere rimossa,cio' è necessario per abituarlo a subire le leggi della società.L'autorità aumenta con una fermezza calme e silenziosa,paziente ecostante,accompagnata da fiducia,affetto e dolcezza;essa risiede molto di piu'nell'atteggiamento,nel tono della voce,che nelle parole stesse.Guardiamocidal renderlo pauroso,ansioso,indeciso timidp,con i nostri urli,con le nostre proibizioni,che spesso servono solo al nostro egoismo."Non salire sullo scivolo che cadi"a chi è utile?Solo alla madre che cosi' si sentirà piu' tranquilla,ma a che prezzo?
Impedendo e ostacolando il figlio nel suo essenziale processo di crescita emotiva e cognitiva.
Piu' tardi,cerchiamo di saper riconoscre i segni precursori della pubertà,poi il passaggio dall'infanzia all'adolescenza,momenti in cui la nostra autorità dovrà assumere forme nuove,meno imperative e piu' discrete,dovremo far sentire al ragazzo che abbiamo fiducia in lui,pur conservandogli tutto il nostro appoggio.Certo,non è facile!Tutti i genitori commettono degli errori,l'importante è riconoscerli e introdurre il cambiamento,cercarlo e,laddove i tentativi autonomi non fossero sifficienti o efficaci,non esitiamo a chiedere aiuto.Il mestiere del genitore è lingo e dura tutta la vita,il bambino si evolve e per poterlo educare dobbiamo seguirlo nella sua evoluzione,e,nello stesso tempo,trasformare noi stessi.Forza,anche TU SARAI UN GENITORE EFFICACE!

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