Monday, November 28, 2011

Gian Lorenzo Bernini

Sono passati molti anni dalla morte del famoso scultore Gian Lorenzo Bernini, deceduto a Roma il 28 dicembre del 1680, ma la sua arte e il suo innovativo stile artistico continua ad affascinare e continua ad attrarre ancora molti turisti, che apprezzano la nostra arte molto di più di quanto facciamo noi.
Chi non si ricorda la disperazione e il realismo del celebre Apollo e Dafne?
Tutto inizia l'8 dicembre 1598, nata della sua nascita, che, fin dalla precoce età, lo porteranno ad un crescendo di meritati successi.
Bernini è considerato l'iniziatore del linguaggio artistico barocco, nelle sue opere è sempre alla ricerca di effetti spettacolari di grandiosità e di dinamicità e su illusioni ottiche.
Figlio di uno scultore nacque a Napoli, trasferitosi a Roma, lavorò inizialmente come scultore, poi anche come architetto e fu apprezzatissimo da vari papi.
Bernini concepiva la scultura e l'architettura come due attività ben collegate fra loro; le sculture dovevano suscitare la meraviglia dello spettatore; inoltre le opere dovevano armonizzarsi con l'ambiente circostante.
Guardando le sue opere ci accorgiamo della volontà dell'artista di creare figure in movimento e immagini capaci di trasmettere l'idea di una continua trasformazione.
Nella Cappella Cornaro Bernini realizzò una fusione perfetta fra l'architettura e la scultura.
In piazza Navona, Roma Bernini diede un'altra prova del suo genio artistico.
Al centro di un'ampia vasca si innalza un rilievo roccioso con quattro figure allegoriche che impersonificano quattro grandi fiumi: Danubio, Gange, Nilo e Rio della Plata. La roccia fa base a un obelisco.
In una delle sue più famose sculture, Apollo e Dafne, Gian Lorenzo rappresenta lee vicende di due giovani.
Bernini riprende un mito classico: Cupido, dio dell'Amore, per vendicarsi di un torto subito da Apollo, lo colpì con una freccia d'oro facendolo innamorare della ninfa Dafne.
Poi con una freccia di piombo colpi Dafne che, a causa di quella freccia, non volle sentir neppure pronunciare la parola d'amore. Apollo inseguì la ninfa ma Dafne, sul punto di essere raggiunta, pregò il padre Peneo di salvarla e questi la trasformò in alloro, pianta sacra di Apollo.
Per la prima volta una scultura riesce a dare la sensazione del movimento in modo così efficace.
Con questo breve articolo non volevo nient'altro che dire che noi, in Italia, abbiamo l' 80% del patrimonio culturale, e va salvaguardato ammirando l'arte e ricordando chi ne a fatta tanta.
                                                                Diletta Anslemi

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