Monday, November 28, 2011

La Bastarda di Istanbul e il genocidio degli armeni

Può un libro metterti a conoscenza di uno dei più grandi genocidi della storia dell’umanità da sempre passato in secondo piano?
Si, può succedere, o almeno questo è quello che è successo a me, leggendo il libro “La Bastarda di Istanbul” della scrittrice turca Elif Shafak: è un po’ come aprire una finestra su un paesaggio che da millenni è lì, sotto i tuoi occhi, solo un po’ più nascosto ma, certo, non meno interessante.
Il leitmotiv è l’amicizia tra due ragazze, un’armena, che abita a Istanbul, e un’americana di origine armene, che a Istanbul si reca per rispondere a tutte quelle domande che da sempre la tormentano sulle sue origini.
Sullo sfondo di una Istanbul moderna, ecco riemergere forte e mai risolto il genocidio degli Armeni ad opera dei turchi tra il 1915-1916: un solo anno fu sufficiente affinché  l’Intellighenzia prima,  e tutto il resto del millenario popolo armeno poi, fosse annientato e spazzato via per ragioni storiche, ideologiche e politiche.
Si iniziò, naturalmente, con coloro che erano La Voce di un popolo, con gli intellettuali che, da sempre, erano portatori del pensiero e della cultura armena. Si procedette, poi, con la popolazione che, falsamente allertata a lasciare le proprie abitazioni per ragioni di sicurezza militare, veniva fatta incolonnare, a piedi, per raggiungere l’apparente destinazione di salvezza indicata nella Mesopotamia. In realtà, queste, che furono poi note come “le passeggiate della morte”, altro non erano che un mezzo sistematico di sterminio di massa: quasi nessuno arrivò a destinazione poiché durante il tragitto la gente moriva per la fame, per la stanchezza fisica, per gli stupri cui erano soggette le donne, per gli assalti violenti dei curdi.
Ma è solo negli ultimi periodi che si è definito questo massacro come genocidio, poiché, gli autori del massacro stesso hanno sempre negato la natura della deportazione, giustificandola con motivi di natura militare e producendo  ad hoc  documenti che coprissero la loro azione di sterminio.
Attualmente, solo 17 parlamenti al mondo hanno riconosciuto come tale lo sterminio degli Armeni: la Turchia, dal canto suo, ha sempre negato questo evento, non facendo altro che mistificare l’accaduto per esimersi da ogni colpa, soprattutto con mezzi poco leciti come corruzione politica e intellettuale, da parte di quel mondo occidentale che ancora si fa comprare per negare una triste pagina di storia accaduta.

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