Tuesday, November 29, 2011

LA FUGA AZIENDALE


La fuga delle aziende dal bel paese, sembra essere un fenomeno inarrestabile, dalla Fiat che ormai sono anni che minaccia la chiusura, alla new-entry Ducati.
Per non parlare di tutte le aziende metalmeccaniche o di altro genere che in questi anni hanno abbandonato l'Italia, per paesi stranieri e spesso fuori dall'euro.
Ecco l'euro, io di certo non sono un'economista, ma se prima c'era una cosa che spingeva le aziende a venire a produrre nel nostro paese, era la debolezza della nostra moneta che insieme alla qualità della nostra produzione ci rendeva una super potenza.
Perchè alta qualità a poco prezzo era un mix che il mondo ci invidiava, non voglio incolpare l'euro della fuga delle imprese, ma bisogna dire che certamente l'euro ha avuto il suo ruolo in questa fuga.
Ma le imprese fuggono dal bel paese essenzialmente per due motivi, il primo è che abbiamo una tassazione altissima, il che per un imprenditore vuol dire costi e in cambio lo stato non fornisce servizi eccellenti.
In secondo luogo le difficoltà dovute alle troppe scartoffie e alla lentezza della macchina burocratica, basti pensare che con la tempistica con la quale oggi si fonda una società, allo stesso tempo si potrebbe organizzare la compra-vendita di una casa.
Questi due punti sono fondamentali, per impedire alle aziende di fuggire dal nostro paese, l'euro è vero è una bella tegola, che ci ha fatto perdere molte aziende, ma ormai sono anni che c'è e chi non reggeva, se ne è già andato, le aziende che ci stanno abbandonando adesso lo fanno per l'eccessiva pressione fiscale e la lentezza della burocrazia.
E se io che non sono un'economista, riesco a capire che queste due cose possono rilanciare gli investimenti nel nostro paese, credo che una persona laureata in economia, debba come minimo dare per scontato che una diminuzione delle tasse e uno snellimento delle pratiche burocratiche siano due cose necessarie a questo paese per risorgere dalle sue ceneri.

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