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Thursday, December 15, 2011

LA LIQUIRIZIA. UNA RADICE RICCA DI RISORSE, MOLTI BENEFICI E QUALCHE RISCHIO.

Aromatica, dolcificante, digestiva, depurativa, balsamica.

Protagonista della medicina popolare occidentale come di quella tradizionale asiatica. La liquirizia e' una delle piante piu' diffuse, apprezzate e variamente utilizzate in tutto il mondo. E anche, come si suol dire, da che mondo e' mondo: i primi indizi del suo impiego come erba medicamentosa risalgono alle farmacopee degli Egizi, degli Assiri e dei Babilonesi, mentre nel repertorio fitoterapico della medicina cinese e' presente, con un posto di primissimo piano, da circa 5000 anni. In Occidente e' nota sicuramente dai tempi delle culture ellenica e romana. Citata intorno al 400 a.c. da Ippocrate tra i principali rimedi per le malattie respiratorie, la pianta prende dal greco antico anche il nome scentifico del gruppo al quale appartiene: Glycyrrhiza, che e' la combinazione delle due parole "radice", in greco rhiza, e "dolce" in greco glycos. Il nonme identifica anche una delle piu' spiccate prerogative organolettiche della sua parte radicale, che gli e' conferita dal composto chimico in essa maggiormente rappresentato, la glicirrizina, dotata di un potere edulcorante cinquanta volte maggiore a quello dello zucchero.

L'uso della liquirizia a scopo medico si basa essenzialmente su una tradizione millenaria, anche se negli ultimi venti-trent'anni l'interesse per i suoi svariati fisiologici ha generato un gran numero di studi scentifici focalizzati sui relativi aspetti biochimici, farmacologici e tossicologici. La maggior parte di questi studi sono ricerche di laboratorio ma di recente hanno incominciato ad accumularsi anche sperimentazioni cliniche in pazienti. Sono veramente molte le applicazioni terapeutiche per le quali la liquirizia e sopratutto la glicirrizina e alcuni suoi derivati sintetici carbenoxolone, enoxolone, sono diventati oggetti di studio.

Tuesday, December 6, 2011

Calendula, valido rimedio per molti problemi



Etimologia: Il nome "Calendula" deriva dal latino calendae proprio a causa della sua fioritura che avviene il primo giorno di ogni mese per quasi tutto l’anno. La sua caratteristica di aprirsi al mattino al sorgere del Sole, le ha guadagnato anche l’appellativo di "Sposa del sole".
Secondo alcuni, il suo appellativo deriverebbe dal greco kàlathos che significa coppa o cesta, alludendo alla forma del fiore.

Come tutti i fiori gialli o arancioni, in antichità era associata al Sole; il fatto che abbassi il capolino al tramonto, era considerato un segno di mestizia, di lutto per la scomparsa di questo astro e questa credenza si è trasmessa nella simbologia che la vuole simbolo del dolore, della noia e della pena.
Più o meno dello stesso avviso sono i messicani, che la considerano il fiore della morte.
Una leggenda popolare dice che questi fiori, portati dai conquistatori, siano cresciuti in Messico con il sangue dei poveri indigeni, vittime della sete di potere, e di oro, dei bianchi.

Descrizione: pianta annuale o biennale, appartenente alla famiglia delle Composite, deriva dall'antica Calendula arvensis L., presente allo stato spontaneo in tutta la zona del Mediterraneo, da dove è stata esportata in Europa, in Asia e nelle Americhe.
Il genere Calenduleae si dice composto da una quindicina di tipi, in realtà vanno interpretati come varietà dell'unica specie attualmente riconosciuta.
Pianta erbacea o sublegnosa, più o meno pelosa, allo stato spontaneo raggiunge anche 100 cm di altezza, coltivata si ferma a 30-50 cm.
Fiorisce tra Giugno e Novembre, si semina in primavera direttamente nel terreno o in ciotole, che vanno piantate ad una distanza di 30 cm circa e cimate per avere una fioritura continua. Conosciuta fin dall'antichità, è probabilmente il Chrysanthemum o "pianta dai fiori d'oro" di cui parlano gli antichi scrittori greci.
Le proprietà medicinali della pianta erano conosciute anticamente e apprezzate fino al Medioevo; venne poi usata più che altro a scopo ornamentale.

Parti utilizzate: sommità fiorite, petali che sono usati anche in cucina, foglie.

Esposizione: porre in pieno sole o all'ombra parziale; in genere queste piccole piante vengono poste a dimora in primavera inoltrata, in aprile, poichè temono il freddo e le gelate tardive.
Principi Attivi: Oli essenziali, terpeni. mucillagini, flavonoidi, polisaccaridi immunostimolanti.
Indicazioni: Regolatore del flusso mestruale ne allevia anche i dolori, disinfettante dell’apparto gastro intestinale, battericida e fungicida cutaneo, cicatrizzante, , digestivo, antidiarroico. Sulla pelle ha azione detergente, lenitiva antiarrossante.
Molto utile per per aiutare la cicatrizzazione delle ferite, contro le macchie della pelle, i foruncoli, l'acne, gli eczemi, le dermatosi, ottima per le bruciature e le ustioni, per disinfettare e contrastare le infiammazioni, ha proprietà antibiotiche, usata contro le punture d'insetto e di medusa, per l'ittero, le emorragie, le piaghe e gli ascessi; insomma è una pianta dai mille usi molto apprezzata in ambito fitoterapico.
Mi raccomando! Queste indicazioni non sono da prendere in sostituzione del parere medico!