Una leggenda popolare dice che questi fiori, portati dai conquistatori, siano cresciuti in Messico con il sangue dei poveri indigeni, vittime della sete di potere, e di oro, dei bianchi.
Descrizione: pianta annuale o biennale, appartenente alla famiglia delle Composite, deriva dall'antica Calendula arvensis L., presente allo stato spontaneo in tutta la zona del Mediterraneo, da dove è stata esportata in Europa, in Asia e nelle Americhe.
Il genere Calenduleae si dice composto da una quindicina di tipi, in realtà vanno interpretati come varietà dell'unica specie attualmente riconosciuta.
Pianta erbacea o sublegnosa, più o meno pelosa, allo stato spontaneo raggiunge anche 100 cm di altezza, coltivata si ferma a 30-50 cm.
Fiorisce tra Giugno e Novembre, si semina in primavera direttamente nel terreno o in ciotole, che vanno piantate ad una distanza di 30 cm circa e cimate per avere una fioritura continua. Conosciuta fin dall'antichità, è probabilmente il Chrysanthemum o "pianta dai fiori d'oro" di cui parlano gli antichi scrittori greci.
Le proprietà medicinali della pianta erano conosciute anticamente e apprezzate fino al Medioevo; venne poi usata più che altro a scopo ornamentale.
Parti utilizzate: sommità fiorite, petali che sono usati anche in cucina, foglie.
Esposizione: porre in pieno sole o all'ombra parziale; in genere queste piccole piante vengono poste a dimora in primavera inoltrata, in aprile, poichè temono il freddo e le gelate tardive.
Molto utile per per aiutare la cicatrizzazione delle ferite, contro le macchie della pelle, i foruncoli, l'acne, gli eczemi, le dermatosi, ottima per le bruciature e le ustioni, per disinfettare e contrastare le infiammazioni, ha proprietà antibiotiche, usata contro le punture d'insetto e di medusa, per l'ittero, le emorragie, le piaghe e gli ascessi; insomma è una pianta dai mille usi molto apprezzata in ambito fitoterapico.