Insultata, picchiata, costretta a servire i genitori e i fratelli più piccoli, chiusa seminuda sul balcone per punizione.
Questi sono i maltrattamenti e le umiliazioni imposte dai genitori a una ragazzina di 12 anni a Rapallo (Genova).
La coppia, lui albanese lei ecuadoriana, avevano riservato alla piccola un trattamento da schiava, offrendole solo avanzi di cibo.
Per le angherie subite, secondo la polizia, la ragazzina riesce a pronunciare solo poche parole.
A far scattar la denuncia, una segnalazione anonima al Telefono Azzurro.
La dodicenne è stata affidata ai servizi sociali, mentre i genitori sono finiti in carcere.
"E' stata la vittoria della ragionevolezza", ha detto il padre della 16enne di Trento che voleva portare avanti la gravidanza e che invece ha abortito.
I genitori si erano rivolti ai giudici per obbligarla a interrompere la gestazione data la sua giovane età e un fidanzato di 18 anni, albanese, padre del bambino, poco affidabile e descritto come una persona violenta.
Sara alla fine ha deciso di abortire in assoluta autonomia, ribadisce il genitore.
Il caso suscita numerosi interrogativi ma anche la Chiesa, attraverso il giornale Vita dice: " non siamo favorevoli ma capiamo mamma e papà".
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