Ma andiamo per gradi.
Siamo in Campania, precisamente a Caserta, nella scuola media statale "Giannone"; una ragazzina di colore di 12 anni riceve dall'insegnante il compito di Geografia fatto qualche giorno prima; un compito evidentemente fatto molto bene.... ma con una valutazione non proprio soddisfacente: l'alunna si è "beccata" solo un 7.
Il problema non è il 7 in sè, ma il fatto - come spesso accade tra compagni di scuola - che, confrontando il proprio compito con quello di un altro alunno, la bambina vede che il suo è praticamente uguale all'altro, con la differenza che l'amico ha preso 9, lei 7.
Confusa, la ragazzina chiede spiegazioni all'insegnante, che a quel punto esce "fuori di testa" e dice: "Tu non sei come gli altri. Sei nera e non meriti i volti alti come i tuoi compagni".
La frase è stata detta molto tranquillamente ad alta voce davanti a tutta la scolaresca; scossa e umiliata, la ragazza ha raccontato l'increscioso episodio di discriminazione razziale ai genitori, che immediatamente si sono recati dal dirigente scolastico per "denunciare" la professoressa razzista.
Il preside, dopo aver ascoltato la testimonianza concorde di tutta la classe, ha richiamato la docente, che anche in presenza della preside - Maria Bianco - ha dato il via ad un vergognoso sproloquio circa la propria visione delle razze...
Insomma, una professoressa in preda evidentemente a deliri razzistici...!
Ovviamente, la notizia non ha fatto solo il giro dell'Istituto "Giannone", ma è giunta al Provveditorato e lo stesso dirigente per la scuola della regione Campania - Diego Bouché - ha dichiarato con fermezza che farà luce sull'accaduto; del resto è indicibile e vergognoso che si possano verificare tali episodi in un Paese multietnico come il nostro.
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