I figli di Mike Bongiorno, Michele e Nicolò, hanno riconosciuto la bara del padre che sembra non sia stata mai aperta.
Oggi il caro Mike Bongiorno dovrebbe fare ritorno al cimitero di Dagnete di Arona, dove la salma è stata trafugata nel gennaio scorso.
La bara del conduttore è stata ritrovata da un passante nelle campagne di Vittone (Mi), giovedì pomeriggio.
Intanto la moglie del presentatore Mike Bongiorno, Daniela Bongiorno, ha detto che probabilmente per proteggere la figura di Mike la salma verrà cremata.
La moglie immagina che al presentatore Mike Bongiorno, sarebbe piaciuto che le sue ceneri fossero disperse sul Cervino che amava tanto.
Finalmente dopo un anno di sofferenza la famiglia Bongiorno è felice di avere il loro caro di nuovo accanto a loro.
La bara di Mike Bongiorno era stata trafugata dopo quasi una settimana dalla sua sepoltura.
Poi dopo mesi il ricatto, volevano parecchi milioni per la restituzione della bara, ma dovevano gettare la borsa con i soldi dentro un treno.
Ma poi qualcosa è andato storto e i rapitori della salma di Mike Bongiorno non si sono più fatti sentire e la bara del povero conduttore mai restituita.
Ma ora come hanno detto i figli dopo il riconoscimento, possiamo dire " Allegria" finalmente il grande Mike Bongiorno potrà riposare in pace.
Showing posts with label morte. Show all posts
Showing posts with label morte. Show all posts
Saturday, December 10, 2011
Donna uccisa ad Alghero e un'altra donna uccisa a Marano da una parente
E' una parente della vittima, ha 22 anni e ha confessato, l'omicida della donna uccisa nel proprio appartamento a Marano (Na), sono stati i carabinieri a identificarla.
La giovane era andata a casa della parente, Anna Bevilacqua, per chiederle una modica somma di denaro per l'acquisto di beni ritenuti di prima necessità.
Davanti al diniego della vittima, ha ingaggiato una violenta collutazione, colpendola ripetutamente e mortalmente con alcuni fendenti alla gola e alle gambe.
Invece è stato arrestato dai carabinieri il presunto assassino di Orsola Serra, l'insegnante di pedagogia cinquantenne trovata morta strangolata da una corda il 23 ottobre nella sua abitazione di Alghero.
In cela è finito Alessandro Calvia, 41 anni di Alghero, nei confronti del quale la procura della Repubblica di Sassari ha emesso un provvedimento di custodia cautelare.
L'uomo, che aveva una relazione sentimentale con la donna, era stato messo sotto controllo da diverso tempo.
Nei suoi confronti sono stati raccolti gravi indizi rafforzati poi dall'esame del Dna sule tracce biologiche trovate dulla corda.
Ma si può sapere che cosa sta succedendo nel mondo?
Come si può uccidere una propria parente o la propria fidanzata, cosa gli passa per la testa a questa gente.
Questa è una strada senza fine, sarà forse lo stress, la stanchezza?
O per caso erano drogati o ubriachi per arrivare ad uccidere?
La giovane era andata a casa della parente, Anna Bevilacqua, per chiederle una modica somma di denaro per l'acquisto di beni ritenuti di prima necessità.
Davanti al diniego della vittima, ha ingaggiato una violenta collutazione, colpendola ripetutamente e mortalmente con alcuni fendenti alla gola e alle gambe.
Invece è stato arrestato dai carabinieri il presunto assassino di Orsola Serra, l'insegnante di pedagogia cinquantenne trovata morta strangolata da una corda il 23 ottobre nella sua abitazione di Alghero.
In cela è finito Alessandro Calvia, 41 anni di Alghero, nei confronti del quale la procura della Repubblica di Sassari ha emesso un provvedimento di custodia cautelare.
L'uomo, che aveva una relazione sentimentale con la donna, era stato messo sotto controllo da diverso tempo.
Nei suoi confronti sono stati raccolti gravi indizi rafforzati poi dall'esame del Dna sule tracce biologiche trovate dulla corda.
Ma si può sapere che cosa sta succedendo nel mondo?
Come si può uccidere una propria parente o la propria fidanzata, cosa gli passa per la testa a questa gente.
Questa è una strada senza fine, sarà forse lo stress, la stanchezza?
O per caso erano drogati o ubriachi per arrivare ad uccidere?
Sunday, December 4, 2011
Incidenti stradali: quante vittime ogni giorno!
Le prime vittime di un incidente nella notte appena trascorsa sono due giovani di nazionalità romena, di 20 anni, a bordo di un'auto che viaggiava nei pressi di Guidonia, vicino a Roma, insieme ad altre tre amici, anch'essi romeni; i tre sopravvissuti sono stati trasportati immediatamente all'ospedale.
L'ipotesi è che il conducente abbia avuto un colpo di sonno e la macchina abbia quindi sbandato e sia finita a sbattere contro un albero.
Il secondo incidente che riportiamo coinvolge ancora dei giovani di anch'essi 20 anni, i quali però si trovavano su uno scooter; qui la dinamica appare meno chiara anche perchè è coinvolta un'altra persona, alla guida di una Fiat Seicento; siamo in Sardegna, tra Carbonia e Sant'Antioco e i due giovani in sella allo scooter stavano attraversando la statale 126 quando - secondo una primissima ricostruzione da parte dei Militari dell'Arma - questa Seicento potrebbe aver urtato con violenza lo scooter, che quindi sarebbe stato scaraventato finendo per gettare a terra i due giovani, morti immediatamente.
Infine, un'altra vittima è una signora di 83 anni, di Mondovì (Cuneo), Maria Stefani, la quale è morta per essere stata investita da una macchina in via Rosa Bianca; nonostante siano stati chiamati i soccorsi, non s'è potuto far nulla per salvarla e i tentativi di rianimare la donna sono risultati vani.
Anche in questo caso sono in corso gli accertamenti da parte dei Carabinieri per capire come si siano svolti i fatti.
Friday, December 2, 2011
Delitto Melania Rea e l'omicidio di Sarah Scazzi, tutti in carcere
Anche Franca Parolisi, sorella del caporal maggiore Salvatore, in carcere con l'accusa di avere ucciso la moglie Melania Rea, ha chiesto l'affidamento della piccola Vittoria.
Lo ha reso noto il fratello di Melania, al termine dell'udienza al Tribunale per i minori sulla revoca della patria potestà a Parolisi e sulla relativa richiesta di affidamento della bambina, presentata dalla famiglia di Melania.
Su questo punto la decisione dei giudici è attesa nei prossimi sette giorni.
Invece Cosima Serrano e Sabrina Misseri restano in carcere anche per il reato di sequestro di persona.
E' quanto risulta nella sentenza del Tribunale del riesame di Taranto, con la quale è stata respinta la richiesta di scarcerazione per la zia e la cugina di Sarah Scazzi.
I giudici hanno accolto il ricorso dalla Procura contro la decisione del gip dello scorso maggio di confermare l'arresto per i reati di omicidio, concorso in omicidio e soppressione di cadavere, ma non per sequestro di persona.
Il processo comincerà il 10 gennaio 2012.
Ma perchè allora, se le colpevoli sono Cosima e Sabrina, lo zio di Sarah continua a dire che è lui il colpevole e non loro?
Sarà per amore verso la moglie e la figlia oppure è realmente lui l'assassino della povera Sarah?
Questo forse rimarrà sempre un mistero per tutti.
Lo ha reso noto il fratello di Melania, al termine dell'udienza al Tribunale per i minori sulla revoca della patria potestà a Parolisi e sulla relativa richiesta di affidamento della bambina, presentata dalla famiglia di Melania.
Su questo punto la decisione dei giudici è attesa nei prossimi sette giorni.
Invece Cosima Serrano e Sabrina Misseri restano in carcere anche per il reato di sequestro di persona.
E' quanto risulta nella sentenza del Tribunale del riesame di Taranto, con la quale è stata respinta la richiesta di scarcerazione per la zia e la cugina di Sarah Scazzi.
I giudici hanno accolto il ricorso dalla Procura contro la decisione del gip dello scorso maggio di confermare l'arresto per i reati di omicidio, concorso in omicidio e soppressione di cadavere, ma non per sequestro di persona.
Il processo comincerà il 10 gennaio 2012.
Ma perchè allora, se le colpevoli sono Cosima e Sabrina, lo zio di Sarah continua a dire che è lui il colpevole e non loro?
Sarà per amore verso la moglie e la figlia oppure è realmente lui l'assassino della povera Sarah?
Questo forse rimarrà sempre un mistero per tutti.
Wednesday, November 30, 2011
Un caloroso addio a Lucio Magri e alla figlia di Stalin
"Ho deciso di morire", questo è l'addio di Lucio Magri ai compagni e agli amici di una vita.
Sulla prima pagina di Repubblica la notizia del suicidio assistito, in Svizzera, dal fondatore del Manifesto che per sua volontà, ha lasciato una lettera da rendere nota dopo la sua morte.
Ha deciso con lucidità esprimendo la volontà di essere sepolto vicino alla moglie Mara, hanno riferito gli amici.
Il Manifesto dà la notizia della scomparsa del suo fondatore.
Il quotidiano nacque dal "gruppo storico dl 1969", formato da Luciana Castellina e Luigi Pintor dopo che furono radiati dal Pci.
Magri è stato un uomo a sinistra fuori dagli schemi e con grande senso critico.
E si dice addio anche a Svetlana Stalina, unica figlia femmina di Josif Stalin, è morta negli Stati Uniti all'età di 85 anni il 22 novembre scorso.
La mancata diffusione della notizia è stata probabilmente determinata da valutazioni di opportunità.
La donna viveva da alcuni anni nei Wisconsin, nel 1967 aveva lasciato Mosca per l'India, quindi andò negli Usa.
Sposata a un architetto americano, ebbe una figlia a 46 anni.
Visse anche in un ostello per poveri a Londra, tornata negli <usa, si faceva chiamare Lana, diminutivo di Svetlana, Petrs, a sottolineare la presa di distanza dal proprio sofferto passato.
Sulla prima pagina di Repubblica la notizia del suicidio assistito, in Svizzera, dal fondatore del Manifesto che per sua volontà, ha lasciato una lettera da rendere nota dopo la sua morte.
Ha deciso con lucidità esprimendo la volontà di essere sepolto vicino alla moglie Mara, hanno riferito gli amici.
Il Manifesto dà la notizia della scomparsa del suo fondatore.
Il quotidiano nacque dal "gruppo storico dl 1969", formato da Luciana Castellina e Luigi Pintor dopo che furono radiati dal Pci.
Magri è stato un uomo a sinistra fuori dagli schemi e con grande senso critico.
E si dice addio anche a Svetlana Stalina, unica figlia femmina di Josif Stalin, è morta negli Stati Uniti all'età di 85 anni il 22 novembre scorso.
La mancata diffusione della notizia è stata probabilmente determinata da valutazioni di opportunità.
La donna viveva da alcuni anni nei Wisconsin, nel 1967 aveva lasciato Mosca per l'India, quindi andò negli Usa.
Sposata a un architetto americano, ebbe una figlia a 46 anni.
Visse anche in un ostello per poveri a Londra, tornata negli <usa, si faceva chiamare Lana, diminutivo di Svetlana, Petrs, a sottolineare la presa di distanza dal proprio sofferto passato.
Tuesday, November 22, 2011
Roma. Ventenne morta annegata, era sotto l'effetto di stupefacenti
Damaris sembra morta annegata, per una tragica fatalità; gli inquirenti hanno raccolto la testimonianza del giovane 24enne, di nome Nicolas, che era in sua compagnia, un ragazzo originario del Brasile e con alle spalle dei precedenti penali, ma le indagini per chiarire tutta la dinamica dell'incidente proseguono in modo accurato, anche se non sembra ci sia l'ipotesi dell'omicidio.
I due ragazzi si erano conosciuti non più di un paio di giorni addietro, avevano poi passato la notte in un Centro Sociale nei pressi di Ponte Testaccio, a Roma, e lì avevano quindi consumato droga oltre che bevuto alcool.
Nel pomeriggio del 20 novembre, verso le due, Damaris e l'amico si trovavano vicino al fiume Tevere, entrambi storditi per l'effetto delle sostanza assunte; erano evidentemente fin troppo vicini alla riva del fiume, perchè pare che la giovane - sempre sulla base delle parole dell'unico testimone presente, il brasiliano - si sia sentita male e sia scivolata appunto nella acque del fiume, senza però riuscire a riaffiorare e a tornare a riva.
Immediatamente, il giovane ha chiamato la Polizia e il 118 perché prestassero soccorso alla giovane, il cui corpo è stato ritrovato dai sommozzatori nell'arco di un'ora.
Il punto però è che comunque, se anche non ci fosse un'accusa di colpevolezza "diretta" a carico di Nicolas, resta quella di omissione di soccorso; non solo, ma si attendono gli esiti dell'autopsia, che dovranno chiarire se Damaris sia deceduta per annegamento e per la bassa temperatura presente nel fiume o se il malore di cui parla il ragazzo abbia avuto il suo peso.
Da ricordare che Nicolas in passato ha avuto problemi con la giustizia per spaccio di droga e, se fosse stato lui a darla a Damaris, la sua posizione di certo si aggraverebbe di molto...
Monday, November 21, 2011
Ucciso a Cremona un anziano e a Pozzuoli un'anziana, forse rapina
Sono proseguite tutta la notte le ricerche dell'uomo autore della feroce aggressione consumata nella tarda serata di sabato a Cremona ai danni di un pensionato di 76 anni.
L'aggressore aveva occupato con il suo Suv il parcheggio destinato alla moglie della vittima, una disabile di 79 anni.
Dopo una violenta lite, con la sua auto ha travolto l'anziano e l'ha ucciso.
L'episodio è avvenuto in via Capra Plasio, una strada situata in pieno centro.
In corso le indagini della polizia per rintracciare il conducente del mezzo, nei confronti del quale si ipotizza l'accusa di omicidio volontario.
Invece una donna di 76 anni è stata ritrovata morta nella camera da letto al secondo piano della sua abitazione a Licola, frazione del comune di Pozzuoli, nel napoletano.
Gli inquirenti l'hanno rinvenuta riversa sul letto, con le mani legate da un foulard, poco distante, un martello, sul corpo segni di percosse.
L'anziana aveva 3 figli ed era vedova di un piccolo imprenditore, viveva da sola.
Era molto riservata, però conosciuta e stimata da tutti.
A dare l'allarme alla polizia è stata la figlia della vicina di casa che aveva notato la porta dell'abitazione aperta.
In terra, alcune decine di euro, e quindi si segue la pista della rapina.
Labels:
aggressività,
Attualità,
Cronaca,
Curiosità,
disabilità,
furti,
morte,
Morti,
Napoli,
news,
omicidio,
Omicidio stradale,
vittime
Subscribe to:
Posts (Atom)