Tuesday, November 29, 2011

Omicidio Francesco Ferreri: assolti i 4 presunti colpevoli

Qualche mese fa, la madre del piccolo Francesco Ferreri - il ragazzino di 13 anni di Barrafranca (Enna), che nel dicembre 2005 fu ritrovato morto, dopo due giorni di scomparsa, ferito a morte da 19 botte in testa con una chiave giratubi - aveva chiesto giustizia per il proprio figliolo, ad un anno dalla sentenza da parte della Corte d'Assise di Caltanissetta che aveva liberato i 4 imputati, assolti per insufficienza di prove (qui l'articolo).
Ebbene, due mesi fa la donna chiedeva che si andasse all'ultimo grado di giudizio, con la speranza che si trovassero i colpevoli dell'omicidio (oltre che delle violenze sessuali) di Francesco; e in Cassazione ci si è arrivati ma le speranze della mamma della povera ed innocente vittima della malvagità e della bestialità umana, sono naufragate: i giudici della Corte di Cassazione hanno confermato la sentenza precedente: l'assoluzione per i 4 uomini imputati, Antonio Lo Bue, Calogero Mancuso, Salvatore Randazzo (accusati di violenza sessuale aggravata) e di Giuseppe Faraci (accusato di essere stato l'assassino del fanciullo e che aveva avuto l'ergastolo in primo grado).

A questa sentenza, che scagiona le uniche persone identificate inizialmente quali colpevoli, si è arrivati sempre (o, quanto meno, è stato un elemento che ha avuto il suo peso nel processo) considerando la vacillante testimonianza dell'amico di Francesco, unico testimone, il cui racconto si è sempre rivelato, per la difesa e per i giudici, alquanto incongruente e pieno di contraddizioni.
Resta dunque impunito e per ora senza i nomi e i volti dei killer, questo caso di omicidio: un altro "giallo" che si va ad aggiungere a quello di altri "misteriosi casi irrisolti", di cui abbiamo sentito (e ogni tanto sentiamo ancora...) per mesi e mesi notizie e "novità", senza però che si giungesse a nulla di decisivo.
Ma soprattutto, l'ennesimo doloroso caso umano di un innocente al quale è stato strappato il diritto di vivere e di ricevere giustizia.

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