Ecco le parole del tecnico juventino dopo il pareggio in rimonta sul Napoli: «Si può essere fortissimi tecnicamente, ma senza grandi qualità morali difficilmente si pareggia una partita del genere, rischiando anche di vincerla com’è capitato a noi.
L’inizio è stato difficile, un po’ troppo soft da parte nostra - spiega Conte - Sembrava che volessimo lasciarli sfogare. Loro sono partiti forte e, complice qualche disattenzione da parte nostra sono andati in vantaggio di due gol.
Penso che un doppio svantaggio, in uno stadio come il San Paolo, avrebbe stroncato qualsiasi squadra.
Invece ci siamo ritrovati, abbiamo avuto il coraggio di buttare il cuore oltre l’ostacolo e di questo devo davvero ringraziare i ragazzi.
Sono orgoglioso di essere il loro allenatore».
Abbiamo giocato a specchio, perché chi fa la differenza, oltre ai tre davanti, e Maggio lo abbiamo costretto al duello con Estigarribia che ha giocato una grande partita, al pari di Pepe.
Ho impiegato Simone in un ruolo inedito e quando ha trovato la posizione è stato devastante.
In avanti avevamo lasciato Vucinic alto a giocare contro Aronica e Matri contro Cannavaro.
Nel primo tempo però tardavamo la giocata e non riuscivamo a servirli mentre loro attaccavano la profondità.
Nel secondo tempo invece hanno tenuto di più la palla, sono stati più partecipi all’azione, costruendo assist e gol.
Partiamo dal presupposto che quando c’è un gol, c’è sempre qualche movimento non riuscito o qualche marcatura troppo larga.
Però il calcio non è la play station e una cosa è vedere le situazioni in settimana e un’altra è viverle in partita.
Sul secondo gol di Pandev ad esempio Bonucci ha cercato l’anticipo e non è riuscito a prendere la palla.
Gli sbagli però non devono servire a condannare nessuno, ma essere d’esempio per migliorare.
Quando poi c’è la disponibilità che dimostrano questi ragazzi, gli errori si sopportano senza fatica...».
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