Un teatrante che, stanco di quella Spada di Damocle che non riesce più a controllare, affida temporaneamente l'Italia ad un governo di soli tecnici, spoglio almeno in apparenza di appartenenze politiche manifeste, ma contro il quale è pronto a dar battaglia.
Una transizione, quella da Berlusconi a Monti, che gli esperti di comunicazione tentano di sondare: cosa cambierà in termini di stili, forme e contenuti in televisione, su internet, nel marketing? Come si racconterà di una nuova politica fatta di sostanza e non di gossip e apparenza e poi... sarà davvero così? Saremo ancora così moralisti, arrabbiati, curiosi di sapere? Riuscirà il mondo della politica a coinvolgerci ancora con così tanta passione?
Ci troviamo di fronte ad una svolta epocale. Per anni il divismo, l'egocentrismo, le parole senza i fatti, la cultura del personaggio al di là dei valori e delle azioni, hanno creato paradossalmente un modello da seguire, uno stile di vita garante del successo.
Famiglie e aziende che per emulazione ritroviamo fondate sugli insegnamenti di Silvio il grande guru, ora cosa faranno? Ma cos' è avvenuto? A forza di tirar l'elastico siamo davvero giunti al punto di non ritorno? Quell'impero di carte da baro fondato sull'immagine è stato finalmente spazzato via dal vento della saggezza? Lo stesso modus operandi che vinceva sempre a prescindere ora non funziona più, lo stesso che aveva reso la politica un giochino fra amici dove chi si mostrava più accattivante la spuntava è sconfitto sul serio?
Gli esperti sostengono che ci vorranno anni per debellare gli effetti del berlusconismo sulla popolazione, decenni per uccidere la piovra dell'illegalità e dell'immoralità.
Certo ci vorrà tempo, e questa sarà la sfida di questa generazione di genitori, di insegnanti, di educatori... E quindi ci affidiamo a... alle parole di un film di qualche anno fa a cui diamo il potere di riecheggiarci dentro come un mantra...
“Questo sono io, e queste sono tre persone, a cui darò il mio aiuto, ma deve essere qualcosa di importante, una cosa che non possono fare da sole, perciò io la faccio per loro... e loro la fanno per altre tre persone...”
Un sogno per domani (Mimi Leder )
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