L'argomento ha riempito i telegiornali per mesi e poi in un secondo tutto si è spento.
Forse perchè la guerra è finita, forse perchè Gheddafi è stato battuto e ucciso. No la guerra non è finita e si il leader è stato catturato e ucciso, ma il paese non è pacifico, ci sono ancora sacche di resistenza, guerriglia e morti. Ma allora perchè non se ne parla più, a cos'è dovuto l'alone di silenzio, molto semplicemente la guerra non è più la padrona della scena, è ancora presente, ma non è più la protagonista.
Il periodo in cui si usava la guerra per porsi come paladini dell'equità e della libertà è finito, la guerra in Libia non fa più notizia o meglio non deve più fare notizia. La battaglia si è spostato su un altro fronte, l'Italia ex partner di lusso della Libia non ci sta a perdere questo primato, a perdere milioni e milioni d'investimenti, spesi per installare impianti, ma dall'altra parte Francia e Inghilterra, che hanno spalleggiato la rivolta, l'hanno fatto con uno scopo preciso, il controllo dei pozzi di petrolio. Già perchè sarebbe bello essere i paladini della giustizia e basta per una volta, ma purtroppo c'è sempre l'altra faccia della medaglia, il petrolio libico è uno dei più remunerativi al mondo, è facilmente lavorabile e quindi ha alte rese in termini di guadagno. Inizialmente si era trovato un compromesso nel momento in cui il comando della missione era passato sotto il controllo Nato, ma ora che la fase di guerra volge al termine, o meglio non ha più alcun scopo mediatico, si è aperta la battaglia del controllo.
La battaglia del controllo è la più importante, una battaglia che non finisce nei notiziari e che viene fatta in sordina e alla quale purtroppo i Libici non prenderanno parte.
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