Dai dati emerge che in Italia l'omerta' nel caso di abusi famigliari e' piu' diffusa che in altri paesi.
L'orrore dell'uccisione di Sarah Scazzi ha nuovamente acceso i riflettori sugli abusi in famiglia. Un'orrore che scandalizza tutti e che fa riemergere un dato innegabile: il luogo in cui matura la maggior parte degli abusi sui minori sono le mura domestiche. Un fatto che i dati raccolti da Telefono Azzurro e pubblicati lo scorso Marzo nel dossier dedicato al problema pedofilia confermano: quasi il 60% degli abusi sui minori avviene in famiglia e quasi una volta su tre, nel 29,4% dei casi, l'autore e' il padre. Ma gli "abusanti" possono nascondersi anche tra gli altrui componenti della famiglia, come i nonni, nel 5,9% dei casi, la madre il 5,3% altri parenti il 13% o conoscenti ancora il 12,3%. Gli abusanti sono estranei solo nell'11% dei casi: Le vittime sono i bambini al di sotto dei 10 anni nel 57,6% delle segnalazioni. Nel 26,3% dei casi, hanno invece un'eta' compresa tra gli 11 e i 14 anni e nel 16,1% dai 15 ai 18 anni. Oltre ai responsabili diretti di queste azioni, c'e' da segnalare l'atteggiamento di omerta' che rende conoscenti e famigliari complici. Un reato non certo meno grave, almeno secondo il nostro codice penale, che all'articolo 40 secondo comma afferma: "non impedire un evento equivale a cagionarlo". Se infatti le cifre relative al panorama internazionale indicherebbero che in Francia e in Inghilterra i minorenni vittime di abuso sessuale sono assai piu' numerosi, sarebbe riduttivo interpretare il dato nazionale come indice di un problema meno presente nella nostra realta'. Assai piu' probabile e' che da noi alcune situazioni di abuso non arrivino neppure alla denuncia. A rendere piu' omertoso il nostro Paese, sembrerebbe concorrere il fatto che in Italia il ruolo della famiglia resta fondamentale e quindi l'idea dell'abuso tra le mura domestiche implica la rottura di un tabu' fortemente radicato nella societa'. Riaprire la questione, se non altro per eliminare l'idea di fatalita' che circonda il fenomeno e' necessario. Senza che nessuno si senta . . . . escluso.
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