Tuesday, December 13, 2011

Spara sui senegalesi al mercato, poi si uccide


La notizia ha fatto già il giro dei telegiornali, e domani riempirà le pagine di cronaca nera. Gianluca Casseri, 50 anni, scrittore di fantasy, militante di Casapound Italia, ha dato fondo alla follia sparando a 4 senegalesi al mercato di San Lorenzo, a Firenze. Due moriranno, gli altri due sono gravi all'ospedale, uno in sala rianimazione. La polizia raggiungerà l'assassino in un garage, dove verrà accerchiato. Lì Casseri, vistosi raggiunto – un agente si accosterà alla sua auto, al vederlo tirar fuori l'arma gli sparerà senza tuttavia colpirlo – rivolgerà l'arma, una 357 Magnum Smith & Wesson, contro se stesso.

Un incubo di violenza durato diversi attimi di terrore per la comunità senegalese. Alla notizia data loro dalle forze dell'ordine che l'assassino si era tolto la vita, sono rimasti increduli. Uno di loro, testimone della carneficina, è andato a controllare e a identificare il cadavere, confermando l'identità dell'aggressore.

La comunità senegalese ha poi tenuto un presidio in piazza Duomo, nel centro cittadino. Un presidio tranquillo, ma tanto dolore e angoscia per un gesto insensato. Si invoca Allah, si grida vergogna, le telecamere inquadrano uno di loro, in lacrime: “Li conoscevo, erano miei amici.”

Un altro ancora lancia un monito: “Non dite che era pazzo. Sparava solo a quelli di colore, non ai bianchi!”

Si tratterebbe di un gesto premeditato e dettato dall'odio razziale, dunque. L'arma era regolarmente denunciata. Ma elementi che facessero emergere questa natura xenofoba nell'uomo? Pochi quelli a disposizione. L'uomo viveva fino a pochi mesi prima a Ciriegio, nel pistoiese, dove conduceva, pare, un'esistenza solitaria. Anche chi lo ha conosciuto ai raduni di Casapuond ne parla come un tipo riservato.

Resta il senso di smarrimento per un'azione così insensata, avvenuta in un momento di forte crisi di valori, e di mal tolleranza del “diverso”. Di pochi giorni fa è appunto l'attentato al campo Rom. In quel caso la violenza ha preso a pretesto una violenza sessuale inventata da una sedicenne per dar sfogo alla xenofobia.

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