Friday, December 16, 2011

Studenti online: rendimenti al ribasso.

Sono 250.000 gli studenti "internauti" in America: ragazzi che svolgono le loro lezioni senza mai muoversi da casa, grazie ad un pc e ad un accesso a Internet. Un numero in rapida crescita, aumentato del 40% in tre anni grazie alle leggi al riguardo approvate in circa trenta stati americani. Lo scopo di questa strategia didattica? Permettere anche agli studenti provenienti da famiglie disagiate di frequentare i corsi (che vanno dalle scuole materne fino all'università) che altrimenti, a causa delle elevate rette di iscrizione di numerose scuole americane, sarebbero loro preclusi. Un ragionamento certamente sensato, ma che da molti è interpretato come una giustificazione per quello, che, in fin dei conti, altro non è che un gigantesco business. La K12, l'agenzia leader del settore in america, ha fatturato quest'anno 522 milioni di dollari (+36% rispetto al 2010) e continua ad aumentare il suo giro d'affari, perpretando una politica di assunzione molto aggressiva.

Recenti studi, tuttavia, hanno messo in luce una problematica preoccupante: il 60% degli studenti che frequentano i corsi online, infatti, hanno dimostrato di essere meno preparati dei colleghi "tradizionali" in matematica, mentre il 50% dimostra difficoltà nella lettura. Un rendimento inferiore che porta moltissimi studenti (quasi un terzo) ad abbandonare questo format di studi dopo solo pochi mesi, mentre la restante parte di iscritti riesce a diplomarsi, ma con maggiori difficoltà. Cosa può provocare una tale difficoltà nell'apprendimento? Le possibilità sono molteplici: anzitutto studiare con il computer offre numerose possibilità di distrazione. Siti web come Facebook e Youtube sono disponibili a pochi click di "distanza" e offrono contenuti certamente più interessanti di una pagina zeppa di nozioni: gli studenti, sopratutto quelli più giovani, sono quindi continuamente tentati. Inoltre leggere da uno schermo, è stato dimostrato da altri studi, richiede più concentrazione e sforzo che leggere da un foglio di carta, cosa che qualunque impiegato può confermare. Di conseguenza gli "studenti-cyborg" finiscono per stancarsi prima dei colleghi "cartacei", e quindi abbandandono lo studio dopo meno tempo. Delle problematiche che andrebbero certamente tenute a mente all'atto di iscrivere il proprio figlio ad un programma educativo del genere.

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