Saturday, December 3, 2011

A Natale partirà il campionato NBA

Dagli Stati Uniti arriva un grandissimo regalo di Natale per gli appassionati di basket di tutto il mondo: il 25 dicembre partirà il campionato NBA. Proprietari e giocatori hanno trovato finalmente un accordo, che pone fine al lockout, durato ben 149 giorni.

La serrata terminerà ufficialmente giovedì, mentre il giorno dopo inizieranno i training camp e il mercato. Quest'ultimo coinvolge free agent, come Nenè, Marc Gasol, Tyson Chandler e David West, e i big Dwight Howard e Chris Paul. Sul centro degli Orlando Magic c'è l'interesse dei New Jersey Nets, mentre il playmaker dei New Orleans Hornets ha subito raffreddato le voci sui Boston Celtics e sui New York Knicks.

In preseason le squadre disputeranno almeno due gare, poi si comincerà a fare sul serio perchè il Natale garantisce alla NBA grandi ascolti televisivi, quindi si comincerà a fare sul serio. La regular season si chiuderà il 26 aprile; due giorni dopo inizieranno i playoff, che si protraranno al massimo fino al 26 giugno, data dell'eventuale gara-7 delle finali.

Ogni franchigia disputerà 66 partite, così suddivise:
  • 48 contro avversarie della stessa conference: due in casa e due in trasferta contro 6 squadre (sicuramente le altre 4 della stessa division); una in casa e due in trasferta contro altre 4 squadre; due in casa e una in trasferta contro altre 4 ulteriori squadre;
  • 18 contro avversarie dell'altra conference: due in casa e una in trasferta contro 3 squadre; solo in casa contro 6 altre squadre; solo in trasferta contro 6 ulteriori squadre.
Tornano i back-to-back-to-back, ovvero le partite in 3 sere consecutive, che avevano caratterizzato la stagione 1998-99 (accorciata da 82 a 50 gare, ndr): ogni squadra ne giocherà almeno uno, ma non potrà disputarne più di tre. Ogni franchigia giocherà mediamente 3.9 partite a settimana, circa due al mese più del solito. In pratica un calendario più pesante per i giocatori, che verranno chiamati a uno sforzo supplementare che rischia di pesare sulla qualità del gioco.

Nella prima giornata saranno disputate 5 partitissime: la classica New York Knicks-Boston Celtics, la riedizione dell'ultima finale Dallas Mavericks-Miami Heat, Los Angeles Lakers-Chicago Bulls, Oklahoma City Thunder-Orlando Magic e Golden State Warriors-Los Angeles Clippers.

Sono stati resi noti i dettagli dell'intesa che deve essere ratificata dalle assemblee di proprietari e giocatori. Il sindacato di questi ultimi ha ricevuto ieri la nuova delega per concludere la stesura del contratto collettivo. I giocatori avranno il 51.15 % del BRI (Basketball Related Income, ovvero i guadagni dell'NBA che lo scorso anno hanno superato i 4 miliardi di dollari) e riceveranno 66/82 dello stipendio pattuito per la stagione. Kobe Bryant, il più pagato del 2011-12 con 25.2 milioni di dollari, guadagnerà 20.3 milioni. Andrea Bargnani, l'italiano più remunerato, percepirà 7.2 milioni (invece di 9). Il salary cap, il tetto salariale, resterà fino al 2013 attorno ai livelli della passata stagione (58 milioni), ma le franchigie saranno scoraggiate a entrare nel territorio della luxury tax (la tassa, fino al 2013 dollaro per dollaro, per chi sfonda 70 milioni in salari, ndr).

Una grande novità, che potrebbe avere ripercussioni sul mercato, è la clausola "Amnesty": prima dell'inizio della stagione, una squadra può liberarsi di un contratto, cioè deve pagare il giocatore ma lo toglie dal suo tetto salariale risparmiando la luxury tax se ne è al di sopra. La regola è fatta per limitare l'impatto di giocatori che non valgono il costo del loro contratto, tecnicamente o per cattive condizioni fisiche. Alcuni esempi sono Brandon Roy (Portland Trail Blazers), che ha un contratto da 68 milioni, ma ha ginocchia fragili; Rashard Lewis (Washington Wizards) che ha un contratto biennale da 44 milioni; Gilbert Arenas (Orlando Magic) che guadagnerà 62 milioni in 3 anni. Se li metteranno in amnistia, un altro club (se ha spazio salariale) può prenderli alla cifra che vuole. Le squadre che spendono meno potrebbero ingaggiare stelle, o presunte tali, in saldo, ma c'è anche l'esempio dei Miami Heat che, liberandosi di Mike Miller, possono aggiungere un centro vero al fianco dei "Big Three".

No comments:

Post a Comment