Sunday, December 4, 2011

Il killer Donato Bilancia ha bisogno di dare e ricevere affetto!

Un serial killer sulla via del ravvedimento e desideroso di "espiare" i propri peccati?
Bah, seppur scettica riporto la notizia così come l'ho letta: Donato Bilancia, condannato a 13 ergastoli per una serie di omicidi efferati nella zona di Genova, tra l'ottobre del 1997 e l'aprile del 1998, ha scritto in una lettera tutto il proprio bisogno/desiderio di aiutare una famiglia e un bambino in difficoltà.

L'uomo è sempre stato dipinto come in serial killer "atipico", pur avendo, la propria storia di vita, delle caratteristiche che comunque si ritrovano spesso anche in altri assassini seriali (mancanza d'affetto da parte dei genitori, enuresi notturna fino a 11 anni, presenza di traumi fisici dovuti ad incidenti gravi, traumi psicologici...), ha modificato per tre volte i luoghi e le modalità dei propri omicidi: se inizialmente uccideva per debiti di gioco, poi ha iniziato a "punire" le prostitute, fino ad ammazzare per "passatempo", per il puro gusto di commettere un omicidio...
Ebbene, quest'uomo - che, secondo la perizia psichiatrica effettuata su di lui in occasione dei processi, al termine dei quali è stato condannato, non è parso affatto come uno squilibrato, anzi come un individuo sano di mente, che lucidamente pianificava il posto e il modo in cui avrebbe commesso i propri delitti, scegliendo le vittime e poi freddandole con altrettanta lucidità e capacità di intendere e di volere - proprio quest'uomo ha scritto, in questi giorni, una lettera dal carcere Due Palazzi di Padova, in cui dichiara di essere desideroso e bisognoso di dare e ricevere amore...!
Eh sì, il serial killer potentino Bilancia è sul cammino della redenzione; gli anni che sta trascorrendo in carcere gli son serviti finora a riflettere sulle atrocità commesse e adesso vuol spendere il resto dei suoi giorni donando amore a una famiglia che abbia al suo interno un "bambino speciale".
La lettera è giunta alla redazione del Gazzettino di Padova dalle mani dell'avvocato e dell'insegnante di francese dell'assassino, i quali sperano che davvero possa esserci (!?!) una famiglia - preferibilmente con problemi finanziari e con un bambino disabile da accudire - che voglia "conoscere" Bilancia, in modo che questi possa provare ad instaurare con il bimbo dei rapporti "da nonno"...
Ci sarà qualche famiglia che avrà il ... "coraggio" (??) di offrirsi come volontaria per "aiutare" Bilancia a liberarsi dei propri rimorsi di coscienza, nonché dei propri trauma infantili??

No comments:

Post a Comment