Saturday, December 10, 2011

Vedi che si mangia a Napoli sotto Natale e poi muori!


Gli  struffoli, tipico dolce natalizio napoletano
Vedi il cenone di Natale che si fa a Napoli e poi muori. E’ la versione ‘Christmas’ del famoso detto che verrebbe da coniare, guardando come in terra partenopea sono soliti imbandire la tavola per le festività natalizie.
Uno spettacolo senza fine, fra tradizione e fantasia, che da queste parti non fa certo difetto. Sotto Natale, in particolare, tornano a galla le sconfinate memorie culinarie, tramandate di generazione in generazione, che si traducono in deliziosi piatti tutti da gustare.



Come tradizione campana esige, il cenone della Vigilia deve essere completamente a base di pesce e quindi la scelta delle pietanze non può spostarsi di troppo da:

- spaghetti con le vongole 
- baccalà in umido o fritto
- il capitone fritto
- la spigola al vapore

con speciali contorni d’accompagnamento come le papaccelle o i broccoli al vapore.

Il pranzo di Natale, di contro, è consacrato alla carne, con l’immancabile minestra maritata, cappone ripieno e un gran fritto alla napoletana.
Anche qui, contorno d’ordinanza: patate al forno in pole position o broccoli al limone.

Per i vini, si può andare su un Taurasi o un Aglianico del Taburno.
E poi ci sono i dolci, dove i napoletani la fanno da maestri. Tipicamente natalizi sono i deliziosi struffoli, vere e proprie opere d’arte gastronomica dalla forma sferica ricoperte di miele.
Oppure, come emerge dalle "indicazioni doc" di chi si occupa della promozione turistica e culturale di Napoli, ci sono i mostaccioli e i susamielli, anche questi a base di miele e  i roccocò.
Senza dimenticare le fantastiche paste di mandorla, dove un’ostia funge da base per uno squisito impasto acconciato nelle forme più disparate.



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